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Channel: TV DEI RAGAZZI anni 70 e 60
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Caro dolce REMI': sei o non sei tu in 3D?

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Oramai questo segreto dovrebbe essere arcinoto a tutti ma ancora mi capita, spulciando qua e la tra alcuni siti, pagine o post di facebook ecc di imbattermi in persone che ancora si pongono la fatidica domanda: "ma REMI' era o non era in 3D".

Anzi... finche è questa la domanda mi sta pure bene, perchè non sapere le cose è ancora un diritto di tutti. Quelli che invece mi fanno arrabbiare (non vi preoccupare: arrabbiare per finta) sono quelli che scrivono a caratteri cubitali che il 3d nel telefilm non c'era... che era un trucco dei giornali per costringerci a comprare le loro riviste e altri complotti da far rabbrividire Adam Kadmon.

Andiamo con ordine: il 3D non è un invenzione di oggi. Già un tizio nel 1832 si dedicò nell'impresa di rendere le immagini tridimensionali (è scritto su Wikipedia!). Nel cinema poi, non ne parliamo... anche in quel campo i primi film 3D fecero ingresso quasi subito. Per lo più erano in bianco e nero ma con la tecnica ad anaglifo cioè... sulla pellicola venivano stampate due copie di due riprese da diverse angolazioni della stessa scena e... va bene... sono sicuro che questo lo sapete perfettamente.

Non dimentichiamo che uno dei primi film in anaglifo fu "il mostro della laguna nera"... il cui essere anfibio scappa impaurito tutte le sere a Striscia la Notizia a causa dei "nuovi mostri". Forse voi avete visto lo "squalo 3" "o "Nightmare 6" con questa tecnica... (diciamola tutta: l'anaglifo pur funzionando... non lo faceva molto bene) e forse qualcuno di voi ricorderà perfino le "prove tecniche di trasmissioni 3d" che andavano sulla RAI intorno agli anni 80.

L'alternativa più moderna all'anaglifo, e anche la migliore, era la tecnica degli occhiali polarizzati (cos'è? credevate che l'aveva inventata James Cameron?). Io stesso vidi al cinema un film giapponese girato in questo modo e, ancora piccolo per capire cosa dovessi aspettarmi, seguii l'intero film sobbalzando continuamente sulla sedia ogni volta che il samurai puntava la spada verso lo schermo. Mi consolava il fatto che non ero il solo. (giusto per la cronaca il film era "la frontiera del drago").

Allora, come oggi, gli occhiali polarizzati andavano riconsegnati alla maschera all'uscita e, allora come oggi, riuscii ad intascarmene uno (dopotutto lo facevo per amor di scienza e conoscenza).

REMI' fu trasmesso in televisione quello stesso anno e, siccome in famiglia compravamo TELESETTE e non Sorrisi e Canzoni o Radiocorriere TV persi l'opportunità di acquistare gli occhialini magici e tentai di "arrangiarmi" con gli occhiali del cinema"... quelli polarizzati... quelli con le due lenti entrambi scure.

Caro dolce REMI': sei o non sei tu in 3D?

Insomma: seguii tutta una puntata cercando di cogliere quel famigerato effetto 3d ma non vedevo niente. Poi mi sembrava che la brocca di porcellana, andando a terra, si frantumasse in tanti pezzi che sembravano avvicinarsi ai miei occhi ma.... era solo un impressione. Insomma per poco questi occhiali non fecero la fine di altri occhiali, quelli per gurdare sotto i vestiti delle ragazze, che volarono giù dalla finestra (un giorno vi racconterò quell'episodio).

Sono sicuro di non essere stato l'unico ad aver perso quegli occhialini, altrimenti non si spiegherebbe come mai siano così pochi quelli che ricordano di averli avuti, e se non avessi visto con i miei occhi quel film polarizzato avrei pensato io stesso che il 3d era, fantozzianamente parlando, una c@g@#@ pazzesca"... (come non ricordare poi, durante gli anni '90 gli stereogrammi 3d che pure tanto ci hanno fatto dubitare della reale esistenza del mondo tridimensionale?

Il problema è che non si può dipingere la Gioconda usando i pastelli a cera. Se le nostre beneamate riviste settantiane ci proposero QUEL tipo di occhialini non lo fecero, o almeno non solo, per aumentare il numero di copie dei loro giornali (come sostengono quelli che dicono che REMI' è stata una bufala, ma esso di basano su principio ottico diverso che è l'effetto Pulfrich.

È un'illusione ottica che si manifesta solo se l'immagine che raggiunge un occhio è meno luminosa rispetto a quella che raggiunge l'altro, fornendo così una minore stimolazione retinica. Ciò causa una illusione di tridimensionalità al centro dell'immagine rispetto ai suoi lati, ma solamente nel caso di immagini in movimento laterale: non vi è alcun effetto tridimensionale con immagini stazionarie.

L'effetto Pulfrich si ottiene diminuendo leggermente la luce che raggiunge uno degli occhi con appositi occhialini o anche semplicemente anteponendo ad uno dei due occhi la lente polarizzata di un paio di occhiali da sole.

L'effetto Pulfrich è stato sfruttato dalla televisione italiana per la trasmissione dell'anime Remì le sue avventure nel 1979. (wikipedia)

Ecco quale è stato, dunque, il vero crimine delle due note testate giornalistiche: quello di non avvertirci che sarebbe bastato prendere un vecchio occhiale da sole, togliere una lente (o mettere gli occhiali in verticale in modo da coprire un occhio solo, et voilà avremmo visto finalmente REMI' correre allegramente in 3D.

Vi invito a farla subito questa prova, ma con un unica avvertenza... questa tecnica è un effetto ottico basato sul rallentamento della visione di uno dei due occhi (in genere quello più scuro è quello sinistro), il che significa che l'illusione non sarà quella di vedersi arrivare addosso gli oggetti ma, SOLO in presenza di carrellate e panoramiche, notare un effettivo effetto di rilievo, come se fossero effettivamente piani separati l'uno dall'altro che scorrono tra di loro.

Adesso vi è chiaro il perchè durante la puntata c'erano tante inquadrature di panorami che scorrevano o tutte quelle stelline o cerchietti che passavano in orizzontale? Ah... per vedere l'effetto non è necessaria neanche un televisore a colori!!!.

In questo post non ho aggiunto molte immagini ma vi linko diretamente il sito di immagorecensio dove potrete trovare l'articolo originale uscito si sorrisi e canzoni relativo a REMI e quest'altro sito, quello di docmanhattan dove potrete trovare, invece, le pagine sullo stesso argomento tratte dal Radio corriere TV.

P.S. non fateci caso però se anche se su questi due blog viene messa in dubbio l'autenticità della terza dimensione in 3d.


La trasmissione ANIMA MIA con Fabio Fazio e Claudio BAGLIONI

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ANIMA MIA già nell'annunciarsi, dava l'impressione di essere una trasmissione ben confezionata per diventare fenomeno CULT per i futuri anni. Non solo per la presenza di CLAUDIO BAGLIONI (ma per il modo in cui il cantautore romano si propose, quello si). La fortuna di quel programma fu di aver[...]

Cartoni animati tratti da serie TV o da Film

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Sono tantissimi i film o i telefilm che negli hanni hanno avuto una loro versione a cartoni animati. BATMAN, SUPERMAN, TARZAN, o LONE RANGER sono solo alcuni esempi: La banda dei cinque Rambo robocop chuck Norris the mask Fonzie e la Gang di Happy Days Jinnie il genio hazzard michael J. Fox[...]

il telefilm VACANZE IN IRLANDA

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Di questo telefilm inserito all'interno della TV dei ragazzi in esiste poco. Forse solo i titoli dei singoli episodi tra cui: Primo episodio: Il telegramma. Secondo episodio: L'arte di arrangiarsi. Terzo episodio: Uno strano ospite. Quarto episodio: Uno strano ospite. Quinto episodio: Tracce[...]

I RACCONTI DEL FARO

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Nel 1967 la voce di Fosco Giacchetti, che interpretava per l'appunto il guardiano del faro, chiamava la costa con quello che sareppe diventato poi il tormentone dei bambini e degli adolescenti dell'epoca.: " Libero chiama radio costa! Libero chiama radio costa! Radio costa rispondete... "[...]

Giunchino, cartone cecoslovacco (Rákosnícek)

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Serie TV a cartoni animati prodotta in Cecoslovacchia dagli storici studi di animazione Krátký Film Praha, Studio Bratri V Triku e Barrandov Studio per la Ceskoslovenska Televizie Praha, creata ed animata dal disegnatore ceco Zdenek Smetana. Giunchino è una specie di piccolo elfo verde,[...]

Mi chiamo Gianni, anzi , Giannino... Si ma poi... Mi chiamerete Gian Burrasca pure voi.

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Mi chiamo Gianni, anzi , Giannino Si ma poi Mi chiamerete Gian Burrasca pure voi. Non è giusto, io protesto No, non son un tale birbaccion. Così viene presentato Gianburasca nella canzone di Nino Rota tratta dall'omonimo sceneggiato televisivo. E aggiunge anche che lo chiamano "ciclone,[...]

FURIA cavallo del West

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Furia cavallo del West è una serie di telefilm americana prodotta e mandata in onda intorno al 1955 -1960 ma In Italia il telefilm è stato trasmesso in varie repliche dalla RAI a partire dalla seconda metà degli anni '60. Parte del meritato successo si deve anche alla graziosa sigla italiana[...]

Le rocambolesche avventure di Robin Hood contro l'odioso Sceriffo

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Com'è che sembra che pochi ricordino questo telefilm di Mel Brook? Si tratta de Le Rocambolesche Avventure di Robin Hood contro l’odioso Sceriffo (When Things Were Rotten - 1975) forse perchè non ricordo di averlo visto alla rai (ma qualcuno dice che invece è stato trasmesso) ma solo nelle TV[...]

MAMMA A QUATTRO RUOTE

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Nell'anno 1967 uasi in cotemporaneea con Bunasera Con (Con Carotenuto o forse Silvan) su RAI 2, sulla rete principale della Rai intorno alle 19 andava in onda, rigorosamente in bianco e nero "Mamma a quattro ruote". Il telefilm racconta la storia di David Crabtree, alla ricerca di una station[...]

Un piccolo CAROSELLO personale....

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ed ora Carosello: -Giacomino settantino, poverino -Poverino? ... -Non si sa che età lui abbia ... ormai risponde a malavoglia sul divano in calzamaglia ... a fissar la cianfrusaglia. -che cos'è la cianfrusaglia? -son gli oggetti del passato che non ha mai abbandonato più che altro: antiquariato[...]

Il telefilm LA PIETRA BIANCA (Den vita stenen)

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http://2.bp.blogspot.com/_F9IkGe_mZ0Q/TENORXO7c3I/AAAAAAAABo8/hPFY9N3AiMU/s1600/den+vita+stenen.jpg
http://s.improveme.se/data/filearchive/233633.0x0.jpg

 

Una serie a suo modo molto poetica, che poteva essere gustata da un pubblico sia di maschietti che di femminucce.

The Magic Ball

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Forse all'interno del format VISION ON italiano, di Giocagiò o di qualche altro contenitore per bambini che attingeva a piene mani dai programmi playschool inglese molti di noi hanno visto questo breve cartone dal titolo originale THE MAGIC BALL .

 

 

 

 

Una serie questa che sarebbe stata inesorabilmente perduta nei meandri della memoria ma che ho ritrovato anche grazie a questo  sito .

Erano appena 10 minuti di trasmissione in cui confluivano disegni delicati, meravigliosi sfondi e storie avvincenti tutte unite per creare un atmosfera davvero magica.


I creatori del cartone erano di Brian Cosgrove e Mark Hall  e la serie ha vinto due medaglie d'argento al Festival del Cinema di Venezia del Film per bambini e un Hugo d'argento al Festival di Chicago.

 

http://www.thechestnut.com/magic/books/magic-ball-front-1973.jpg

Della serie poi, furono editi anche numerosi libri per bambini.
Il protagonista della serie era un bambino di nome SAM e la storia si svolgeva da qualche parte in inchilterra in una fittizia città chiamata
Haythornthwaite. Questa città era posta in riva al mare ed era piena di strade trafficate e gente indaffarata distratta. Sam aveva una palla magica che portava con sé ovunque. Sam aveva una zia di nome Mill . La zia di Sam possedeva un tipo  antico negozio pieno di curiosità interessanti, oggetti strani e davvero bizzarra che Sam si fermava a guardare durante le sue visite.  Quando Sam guardava un oggetto  la palla magica lo trasportava in una strana e meravigliosa  avventura per poi riportarlo indietro  ma sempre avendo raddrizzato un torto o risolto un problema o due.
 

Ecco di seguito alcuni titoli della serie:

 

Serie 1
1971/05/01 The Story Of The Caveman
1971/12/01 La storia di La Principessa Nel Castello
19/1/1971 La storia dello spazzacamino
26/1/1971 La storia di sei leoni alati
1971/02/02 The Story Of The Highwayman
1971/09/02 La Storia del Circo
16/2/1971 La storia della Weathermaker
23/2/1971 La storia dello scimpanzé
1971/02/03 La storia dell'orologio del nonno
1971/09/03 The Story Of The Toy Soldier
16/3/1971 La storia del Tappeto Volante
23/3/1971 La storia del cowboy e l'indiano
1971/06/04 The Story Of The Pirates

Serie 2
19/9/1972 The Story Of The Mountie
26/9/1972 La storia delle cornamuse nervoso
1972/03/10 Under The Sea
1972/10/10 La storia del Gigante
17/10/1972 The Story Of The Strange Planet
24/10/1972 La storia del cavaliere e il drago
31/10/1972 La storia del cacciatore
1972/07/11 La storia delle api
14/11/1972 La storia del libro di disegno
21/11/1972 The Story Of The Eskimo
28/11/1972 The Story Of The City Of Machines
1972/05/12 La storia del fumetto
1972/12/12 La storia della Strega

 



 

PROJECT UFO

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  • http://4.bp.blogspot.com/_-QSV9Acyf50/TAVi0TgjJYI/AAAAAAAAAEI/xWGe-mu0MrA/s1600/spacecraft_project_ufo.jpg
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    I protagonisti di questa serie sono il maggiore Jake Gatlin (William Jordan) e il sergente Harry Fitz (Caskey Swaim), due ispettori dell’Air Force che hanno il compito di verificare e controllare degli avvistamenti di oggetti volanti non identificati.
    Per questo telefilm sci-fi, precursore per tematica di x-files, ideato da Harold Jack Bloom, il produttore esecutivo Jack Webb ha ottenuto importanti e reali informazioni dagli archivi del governo americano: egli ha studiato per otto mesi più di 13 mila casi, alcuni dei quali al centro delle puntate del serial, tratti dal “Project Bluebook”.

    All’inizio di ogni episodio compare infatti la seguente scritta: “Dai documenti degli archivi nazionali degli Stati Uniti d’America, una serie basata sui rapporti ufficiali relativi agli avvistamenti di oggetti volanti non identificati (UFO) vissuti attraverso i loro testimoni”.

    William T. Coleman, il produttore, negli '60 è
    un colonnello  della USAF (in pensione) ed era anche stato capo l'ex capo dell progetto "Bluebook di una sezione dell’Air Force inglese; Jack Webb è anche la voce narrante originale del telefilm; Gene Levitt è il coproduttore esecutivo. Sul finire della serie Edward Winter entra nel cast nei panni del capitano Ben Ryan, destinato a prendere il posto del maggiore Gatlin. La colonna sonora è composta da Nelson Riddle. Stacey Keach compare come guest-star.

      • http://images.tvrage.com/shows/5/4904.jpg

         


       Molti di questi accadimenti risultavano essere fenomeni del tutto naturali: una nuvola, un riflesso, un pallone. In un episodio ricordo perfettamente che un treno che passava nelle vicinanze di una casa di una anzina signora rifletteva la sua immagine su una nuvola in cielo, come in un miraggio, facendola sembrare un vero UFO.
      Un altra puntata mi ricordo  che si è concluse con i due agenti in cima ad una torre di osservazione con un grande bianco UFO galleggiante lontano da loro.

    • Gli episodi erano concepiti  per consentire al pubblico di vedere ciò che i testimoni stavano vedendo in buona  fede, e la loro preoccupazione di essereconsiderati pazzi o visionari.   
       





      Elenco degli episodi:

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      Stagione 1,

      Episodio 1: avvistamento 4001: L'incidente di Washington DC (
      che sembra essere vagamente basato sul controverso caso del 1948 il capitano Thomas. F. Mantell, che sarebbe stato abbattuto da un UFO nei pressi Godman Army Air Field a Fort Knox, Kentucky. )

      Stagione 1, Episodio 2: avvistamento 4002: l'incidente Joshua Flats

      Stagione 1, Episodio 3: avvistamento 4003: L'incidente Fremont

      Stagione 1, Episodio 4: avvistamento 4004: L'incidente Howard Crossing

      Stagione 1, Episodio 5: avvistamento 4005: l'incidente Medicine Bow

      Stagione 1, Episodio 6: avvistamento 4006: L'incidente Deserto del Nevada

      Stagione 1, Episodio 7: avvistamento 4007: L'incidente Forest City

      Stagione 1, Episodio 8: avvistamento 4008: L'incidente Desert Springs

      Stagione 1, Episodio 9: avvistamento 4009: l'incidente francese
       
      Stagione 1, Episodio 10: avvistamento 4010: The Incident Waterford

      Stagione 1, Episodio 11: avvistamento 4011: L'incidente Dollhouse

      Stagione 1, Episodio 12: avvistamento 4012: The Rock e Hard Place Incident

      Stagione 1, Episodio 13: avvistamento 4013: l'incidente sant'Ilario

      Stagione 2
      Stagione 2, Episodio 1: avvistamento 4015: l'incidente subacqueo

      Stagione 2, Episodio 2: avvistamento 4016: l'incidente pipeline

      Stagione 2, Episodio 3: avvistamento 4017: Il Devilish Davidson Incident Lights

      Stagione 2, Episodio 4: avvistamento 4018: l'incidente sulla scogliera

      Stagione 2, Episodio 5: avvistamento 4014: l'incidente Selvaggio Blue Yonder

      Stagione 2, Episodio 6: avvistamento 4019: I Believe It or Not incidente

      Stagione 2, Episodio 7: avvistamento 4022: l'incidente Camouflage

      Stagione 2, Episodio 8: avvistamento 4020: L'incidente Isola

      Stagione 2, Episodio 9: avvistamento 4021: l'incidente Superstition Mountain

      Stagione 2, Episodio 10: avvistamento 4023: L'I-Man Incident

      Stagione 2, Episodio 11: avvistamento 4024: l'incidente Scoutmaster

      Stagione 2, Episodio 12: avvistamento 4026: l'incidente Atlantic Queen

      Stagione 2, Episodio 13: avvistamento 4025: l'incidente Whitman Torre


Il programma AVVENTURA con le sigle "She came through the bathroom window" e "A salty dog"

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Dal 1969 e per oltre dieci anni, la RAI trasmise circa 80-90 puntate di un programma diventato storico per il contenuto ma anche per le due sigle che tanto sono rimaste impresse nella testa di un intera gerenazione di ragazzini.  In modo più ampio rispetto al documentari ALLA SCOPERTA DEGLI ANIMALI Avventura era una trasmissione dedicata ai documentari sulla natura o alle imprese di esplorazione in luoghi impervi o sconosciuti, alla scoperta di popoli lontani, ed a culture   diverse. Un vero viaggio intorno al mondo in un palinsensto televisivo che si dimostrava nei confronti di noi ex bambino estremamente didattico ed educativo. Attraverso la visione di quella trasmissione molti giovani si ritrovarono per la prima volta faccia a faccia con l'antica popolazione degli Etruschi, scoprirono l'affascinante figura di Tutankhamon e si spaventarono delle conseguenze della sua maledizione fino ad argomenti più "particolarei" come il deja-vu e  la reincarnazione.

 

 

 

La sigla di apertura era cantata da Joe Cocker ed era una una cover di She came in Through the bathroom window dei Beatles 

 

She came in through the bathroom window
Protected by a silver spoon
But now she sucks her thumb and wanders
By the banks of her own lagoon

Didn't anybody tell her?
Didn't anybody see?
Sunday's on the phone to Monday,
Tuesday's on the phone to me

She said she'd always been a dancer
She worked at 15 clubs a day
And though she thought I knew the answer
Well I knew but I could not say.

And so I quit the police department
And got myself a steady job
And though she tried her best to help me
She could steal but she could not rob.

Didn't anybody tell her?
Didn't anybody see?
Sunday's on the phone to Monday,
Tuesday's on the phone to me
Oh yeah.

 

 

 

 

 

 

La trasmissione esordì nel 1965 e proseguì per 10 anni, furono realizzate 80-90 puntate e replicate parecchie volte.
Mino damato faceva parte della redazione insieme a William Azzella e Sergio Dionisi.

 

http://www.cacciapassione.com/images/stories/politici-noti/bruno%20modugno.jpg

 

Bruno Modugno era il condutore e  i documentari presentati erano tutti di produzione RAI girati in loco direttamente dai curatori della trasmissione.
Da questa esperienza nacquero altre trasmissioni per esempio il telefilm "racconti dal vero" sempre diretto da Modugno, la trasmissione in collaborazione con Folco Quilici "L'alba del mondo" e un'altro programma per ragazzi intitolato "enciclopedia della natura" sempre con la stessa redazione.
I pezzi per le sigle furono consigliati a Modugno da Massimo Catalano, che suonò negli anni 80 la tromba nella trasmissione cult Quelli della notte

 

La sigla di chiusura era A Salty Dog dei Procol Harum.


 
Il "salty dog" del titolo è un "lupo di mare", un vecchio capitano che ha doppiato Capo Horn innumerevoli volte, l quale il protagonista affida simbolicamente le sue malinconiche riflessioni sulla libertà che svanisce e sulla necessità di prendere terra.
esistono diverse cover realizzate da altri gruppi e cantanti  tra cui i BEANS, (il marinaio -1969), RANIERI (il marinaio 1970), I CAMALEONTI (un angelo in più)
Ed ecco il testo:

'All hands on deck, we've run afloat!'
I heard the captain cry
'Explore the ship, replace the cook:
let no one leave alive!'
Across the straits, around the Horn:
how far can sailors fly?

 

A twisted path, our tortured course,
and no one left alive
We sailed for parts unknown to man,
where ships come home to die
No lofty peak, nor fortress bold,
could match our captain's eye

 

Upon the seventh seasick day
we made our port of call
A sand so white, and sea so blue,
no mortal place at all
We fired the gun, and burnt the mast,
and rowed from ship to shore

 

The captain cried, we sailors wept:
our tears were tears of joy
Now many moons and many Junes
have passed since we made land
A salty dog, this seaman's log:
your witness my own hand


Infine ecco uno stralcio tratto da un intervista a Bruno Modugno che vi consiglio di leggere integralmente:

 

 

...Scopo dichiarato della trasmissione era ispirare nei ragazzi il senso dell’avventura, farli sognare, stimolare la loro creatività, sottrarli all’appiattimento culturale e alla omologazione di Carosello e Mago Zurlì. La tecnica narrativa: raccontare un’avventura nel momento in cui accadeva.

 

...Nella puntata dedicata alla caccia di balene delle Azzorre (operatore Mario Barsotti) Mino Damato si vide entrare in barca un capodoglio a bocca spalancata. L’operatore Mario Barsotti mantenne il sangue freddo e continuò a “girare” fin dentro la bocca del mammifero.

 

...in Tanzania fui caricato da un vecchio elefante incazzatissimo per via di un terribile maldidenti. Saltato sulla Range-Rover non riuscii ad avviare il motore finché non fui sfiorato dalla proboscide.

 

...Un’altra volta mi avvicinai fino a quattro metri da un “pride” di leoni. Sempre a passo lento (cento metri in dieci minuti) e commentando l’azione con lo stesso tono di voce, finché non finirono insieme la pellicola, il suo ronzio e ovviamente il mio commento. Ci fu un attimo di panico, poi lentamente senza girarci tornammo indenni alla Range-Rover (sul cui tetto era appostato con un’altra cinepresa Mino Damato).


 



LUNA PARK (anno 1979) con le favole cantate da Montesano

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Il varietà televisivo Luna Park ( primavera del 1979  su rai uno) iniziava con una sigla che ricordava vagamente le atmosfere musicali della "febbre del sabato sera". Era cantata dai New Trolls ed era ballata dalla giovanissima Heather Parisi al suo debutto ufficiale, che in ogni puntata si presentava in tute di colori diversi.

 

Ogni favola veniva mostrava prima durante la trasmissione e poi diventava la sigla finale della stessa. Spesso c'era una coda del brano solo musicale per lasciar scorrere il resto dei titoli di cosa.Nell'ottava e ultima puntata invece fu lo stesso Montesano in studio ad interpretare la canzone SAN QUALCUNO

La sigla IL TRENINO cantata da Christian de Sica.

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Nel  1980, come viene riportato qui, per necessità di produzione, Sergio Minuti “compose” un film   cinematografico in 35 mm, chiamato Il Trenino del pianeta favola utilizzando gran parte delle sequenze dell’ormai celebre sigla  de Il trenino come personaggio conduttore di una serie di favole già realizzate come Fiocchetto Rosso e I tre coniglietti temerari Conni Scout , Il Soldatino di piombo  e Pennelli, colori e magie  . Un giovane disegnatore di animazioni viene pressantemente richiesto dal direttore del suo giornale perché componga al più presto dei disegni animati. Il giovane cerca ispirazione e ricostruisce alcune celebri favole immaginando il viaggio interplanetario di un trenino. Dapprima è la favola classica del "Soldatino di Piombo" che si innamora della ballerina, una bamboletta che come lui si trova nella stanza dei giochi di un bambino, Giacomino. Poi il trenino prosegue nella sua corsa alla ricerca di altre fantasie e così ecco le storie di Lupo Lupone tra le cui avventure si svolgono la storia di "Fiocchetto Rosso" (Cappuccetto Rosso), impersonato da una allegra coniglietta, e quella, famosissima, dei Tre Porcellini che qui sono rappresentati da tre coniglietti.

Ecco la locandina del film:

http://images.moviepostershop.com/il-trenino-nel-pianeta-favola-movie-poster-9999-1020485595.jpg


FARFADÈ - con Patrizia Pellegrino

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Il programma farfadè è esistito, nonostante in rete poco si trovi di questa trasmissione. Perchè sono così sicuro? Perchè vi partecipai.

Secondo Wikipedia il programma era presentato da Nando Paone

 

http://images.movieplayer.it/2010/07/27/un-primo-piano-di-nando-paone-169992_cropped.jpg

 

(l'avete visto con Salemme, Casagrande e Buccirosso in molte commedie) e così sarà stato ma io, vi assicuro che ero molto più  attratto (distratto più precisamente) dalla bella PATRIZIA PELLEGRINO

http://static.qnm.it/fotogallery/qnm_fotogallery/2479/pellegrino6c.jpgche era seduta sullo sgabello proprio alla mia desta ed io, allora men che ventenne, perso nella profonda scollatura del suo vestito... e pensare che avevo a sinistra la mia ragazza, che faceva l'istituto d'arte con me, anch'essa concorrente del gioco.

 

Sotto il titolo di: 'Raidue: il gioco è servito', andarono in onda, nella stagione 1987-88, due piccoli speciali, uno al mattino, l'altro al pomeriggio. Il primo era il famoso 'Paroliamo', l'altro era, appunto, 'Farfadè', che riproponeva, ma in forma minore, alcuni dei giochi che l'anno prima venivano presentati all'interno di Tandem.

 

I giochi erano di vario tipo, compresi  quelli telefonici ma, pur essendo stato li ricordo poco la trasmissione. Era il periodo in cui andavano molto di moda il blue screen e le scenografie virtuali. Lo studio quindi era molto scarno e c'erano giusto qualche sgabello, di quelli alti e pochi altri oggetti. La trasmissione fu girata alla RAI Di Napoli e venivano invitate a parteciparvi le classi di istituti superiori ed io andai, con altri membri scelti, a rappresentare l'Istituto Statale Filippo Palizzi. Quel giorno facemmo una figuraccia terribile proprio su un gioco basato sull'arte. Se non ricordo male l'avvenente conduttrice mostrava a poco a poco, forse un colore per volta, un immagine di un quadro famoso e bisognava indovinarlo prima dell'altra squadra. Ma, insisto, una Patrizia Pellegrini a fianco era come avere una spia infiltrata nei ranghi, non ne imbroccammo uno.

 

A quella stessa trasmissione partecipò in un altra occasione anche la sorella della mia fidanzata e da qualche parte potrebbe avere una cassetta registrata della trasmissione. Sono semplicemente vent'anni che sta cercando dove l'ha posata... speriamo....

 

Se qualcuno ricorda qualcosa di più, la sigla,  ha qualche immagine può commentare qui o sulla pagina di facebook della TV dei Ragazzi Anni 80

C’era una volta… domani – Clic clic la fotografia (1978) Maria Giovanna Elmi.

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La trasmissione condotta da Maria Giovanna Elmi che aveva questa sigla era "C’era una volta… domani". Null'altro riporta la rete se non addirittura notizie non esatte: per qualcuno ad esempio questa è una sigla del "dirigibile".

Effettivamente anche io non ricordo nulla di questa trasmissione andata in onda nel 1978 e forse replicata nel 1981. Di sicuro ricordavo la graziosa sigla, quasi parola per parola. Non giurerei invece che la sigla fosse animata anche se in certi punti ho vivide delle immagini di disegni animati: ad esempio quando dice "quelli con tanti capelli" ricordo un disegno di un bambino in giubbino nero tipo grease con tanto di ciuffo. Qui  c'è bisogno del vostro aiuto perchè questa sigla... e questa trasmissione deve essere ricostruita da zero grazie anche ai vostri ricordi.

Come sempre vi invito a commentare qui o  sulla pagina di facebook della TV dei Ragazzi Anni 80

 

 

NOI SUPEREROI contenitore TV

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Ancora una volta una sigla da cui partire per ritrovare informazioni sul programma. NOI SUPEREROI è un contenitore televisivo tipo Buonasera con, trasmesso intorno agli anni 80. Ogni puntata trasmetteva uno o più cartoni diversi e c'è qualcuno che ricorda perfettamente di aver visto qui qualche replica di "Goldrake".

 

 

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